⚖️ Esclusione da un concorso per tatuaggio? Oggi si può reagire
- 11 Ottobre 2025
- Studio Legale Gallone & Urso
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Negli ultimi anni molti candidati ai concorsi per Forze Armate, Forze di Polizia e Vigili del Fuoco sono stati esclusi per la presenza di tatuaggi, anche di piccole dimensioni o privi di qualsiasi contenuto offensivo.
Tuttavia, le più recenti pronunce della giurisprudenza – e in particolare una ordinanza del TAR Lazio che ha rimesso la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea – aprono oggi nuove possibilità di difesa per chi è stato escluso ingiustamente.
🚫 Il problema: esclusione automatica e norme superate
Molti bandi di concorso prevedono ancora l’esclusione automatica per i tatuaggi “visibili con l’uniforme”, senza valutare:
- la natura del tatuaggio,
- la sua reale visibilità,
- o l’eventuale possibilità di coprirlo durante il servizio.
Questa impostazione è ormai in contrasto con i principi di proporzionalità e non discriminazione affermati dal diritto europeo e dalla Costituzione italiana.
Un tatuaggio non offensivo, non discriminatorio e non deturpante non può di per sé rendere una persona inidonea al servizio pubblico.
⚖️ La novità giurisprudenziale: la parola alla Corte di Giustizia UE
Con un’importante ordinanza, il TAR Lazio ha rimesso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea la valutazione della compatibilità delle norme italiane sull’esclusione per tatuaggi con i principi europei di uguaglianza e proporzionalità.
La questione è particolarmente rilevante nei casi in cui:
- il tatuaggio risulta visibile solo con la divisa femminile (ad esempio gonna o décolleté), e non con quella maschile;
- il tatuaggio è di natura simbolica o artistica, privo di riferimenti politici, religiosi o contrari al decoro.
Questo orientamento potrebbe portare a una revisione profonda dei criteri di idoneità fisica nei concorsi pubblici.
💡 Cosa puoi fare se sei stato escluso per un tatuaggio
Se hai ricevuto un provvedimento di esclusione, non tutto è perduto.
È possibile:
- impugnare l’esclusione davanti al TAR, chiedendo la sospensione immediata del provvedimento;
- chiedere la riammessione con riserva alle prove successive, in attesa della decisione del giudice;
- far valere l’illegittimità del bando nella parte in cui prevede un’esclusione automatica e indiscriminata.
La difesa si fonda sui principi di:
- proporzionalità,
- non discriminazione di genere,
- e tutela del merito (nessuno dovrebbe essere escluso per motivi estetici irrilevanti ai fini del servizio).
📄 Come prepararsi al ricorso
Per valutare la tua situazione è utile disporre di:
- copia del bando di concorso,
- provvedimento di esclusione o verbale della commissione,
- foto del tatuaggio, per dimostrare che non è offensivo né lesivo del decoro.
Sulla base di questi elementi è possibile costruire un ricorso solido, anche con richiesta cautelare urgente.
🧭 Conclusioni: difendi il tuo diritto al concorso
Oggi, grazie agli sviluppi giurisprudenziali e all’apertura europea, chi è stato escluso per un tatuaggio può far valere le proprie ragioni.
Ogni caso va valutato con attenzione, ma la tendenza è chiara: l’esclusione automatica non è più compatibile con i principi del diritto europeo.
Se sei stato escluso o temi di esserlo, contattaci subito per una valutazione gratuita del tuo caso e per capire se puoi ottenere la riammissione.
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